Malattia prolungata

Luigi, 68 anni, ha sempre avuto una vita impegnata tra lavoro, figli e famiglia. Da qualche anno è in pensione e, con l’avanzare dell’età, ha da poco sviluppato un Diabete di Tipo 2. Per questo, ha dovuto rivedere un po’ le sue abitudini di vita e alimentari, e ha iniziato ad assumere dei farmaci per aiutare il corretto funzionamento dell’insulina. Questi cambiamenti lo hanno scombussolato non poco, costringendolo ad alzarsi di notte per bere spesso e, anche durante le giornate si sente nervoso, stanco e affaticato. Luigi, sempre più di frequente, si sente giù di tono e anche il suo umore è provato da questa sua nuova condizione che non gli permette di vivere con la giusta carica.

Consiglio

“Con malattie prolungate seguire una dieta e fare attività fisica è di vitale importanza, talvolta un obbligo. È comunque possibile fare molte scelte, anche piccole, per migliorare la qualità della vita. Per esempio, svolgere gli esercizi all’aperto e alla luce aiuta il corpo nella produzione di neurotrasmettitori amici dell’umore. È inoltre tendenza comune, quando si parla di dieta, accostare termini quali “complessità” o “restrizione”, mentre le giuste parole sono “controllo” o “benessere”. Infine, è utile consultare il medico personale che tiene sempre presente le specificità del caso.
Una malattia prolungata non ha il diritto di prolungare anche il cattivo umore. Un valido aiuto può arrivare da integratori che contribuiscono a regolare il tono dell’umore e combattere lo stress psicofisico.”

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