Il percorso per la felicità è un cammino tutto da inventare: ognuno ha una sua strada personalissima, fatta di momenti e passaggi da vivere in pienezza, assieme a compagni di viaggio scelti per affinità, vicinanza, attrazione. Ma la felicità può essere, ancor più che una meta da raggiungere, uno stile di vita da adottare, coniugando la legittima aspirazione a realizzare i propri sogni con una mitezza d’animo che consenta di star bene sempre, anche in presenza di condizioni non proprio favorevoli.
Occorre dare significato e valore a ciò che viviamo, comprendendo che non esistono momenti di “serie A” e di “serie B”. Ogni istante è unico: troppo spesso abbiamo tutto ciò che serve, tutto ciò che è essenziale, e non ce ne accorgiamo, rapiti da una foga esagerata di realizzare obiettivi su cui ci siamo “incastrati”, che finiscono per catturare tutte le nostre energie. La mente e il cuore sono a volte così assorbiti da sogni e da progetti che ci si dimentica di vivere il presente… Cerchiamo, allora, di coltivare una maggiore consapevolezza di ciò che è a disposizione qui ed ora intorno a noi: quello che possiamo percepire, toccare, vedere, sentire, annusare, assaporare. E diamo spazio anche a ciò che sta accadendo dentro, ovvero i nostri stati mentali, siano essi pensieri o sentimenti.
La meditazione di consapevolezza aiuta a vivere tutto quello che c’è, senza giudicare immediatamente ciò che stiamo osservando. Immersi nel mondo multi-tasking di oggi, pochi dimorano naturalmente nella consapevolezza, sebbene tutti possiamo imparare a farlo. Si può cominciare con cinque minuti di pratica sul respiro: poniamo attenzione all’aria che entra fresca nel corpo ed esce più calda, ad ogni inspirazione ed espirazione. Se la mente si distrae, riportiamola gentilmente al suo oggetto di osservazione, il respiro. Può risultare duro, almeno fino a quando si impara ad acquietare la mente ed entrare in uno stato di calma attenta e concentrata con più scioltezza…. ma ci vuole esercizio! Ci si può aiutare, finchè non si sente di padroneggiare bene la pratica, con delle audio istruzioni.
Fare attenzione a quello che dimora in noi ci permette anche di controllare a che cosa stiamo dando attenzione, scegliendo quando è il momento di smetterla con i pensieri negativi. Se ne può mitigare l’intensità coltivando pensieri di gentilezza e gratitudine. Ogni mattina, dopo un momento di raccoglimento favorito dalla meditazione sul respiro, scriviamo tre cose di cui essere grati oggi. Non è essenziale usare giri di parole, bastano tre brevi frasi ogni mattina e dopo un paio di settimana si resterà stupiti di ciò che è emerso…
Poi, per essere felici, non lasciamo mai passare un giorno intero senza giocare: sport, burraco, o semplici scherzi con gli amici potenziano il benessere e stimolano il pensiero laterale, ovvero quello più creativo. E, soprattutto, non fissiamoci nemmeno sull’obiettivo di essere felici, o diventerà una tortura. Gli studi psicologici più recenti mostrano che la felicità aumenta in base alla frequenza delle emozioni positive, più che alla loro intensità. Se ci lasciamo ossessionare dall’idea di dover provare chissà quale estasi, la felicità può diventare un feticcio e una delle tante trappole mentali che ci costruiamo; meglio evitare di fissare degli standard di felicità mirabolanti per dedicarci a rallegrarci, esser grati e sperimentare gioia quante più volte sia possibile. Qualunque sia il nostro cammino personale, questo di aiuterà a percorrerlo calmi, sereni, creativi, centrati e aperti.